100 Anni Vicini e Lontani

DALLE ONDE MEDIE AL DAB,
UN SECOLO DI RADIO E DI PROTAGONISTI DELLA STORIA D’ITALIA

Cento anni di storia della radio, attraverso la tecnologia, la sua evoluzione nel tempo, le storie che ha saputo raccontare con le voci dei personaggi che l’hanno animata, e le forme che ha preso.

Un modo alternativo di narrare gli ultimi cento anni di vita del nostro paese.

La radio è rimasta sempre fedele a sé stessa, ha informato e intrattenuto intere generazioni di italiani, ha veicolato parole, musica, idee, suggestioni alimentando quel teatro straordinario che è l’immaginazione; ha accompagnato gli italiani diventando un asse portante della cultura del paese, ne ha raccontato la storia stimolando nei suoi ascoltatori la curiosità e la conoscenza, contribuendo allo sviluppo culturale ed economico dello stivale. La radio si è confrontata alla pari con altri media fino ai giorni nostri, conquistando nuovi spazi attraverso altre tecnologie che ne hanno valorizzato ancor più il qui e ora. La mostra narra anche la storia del design che si è accompagnato allo sviluppo tecnologico. La radio è infatti entrata nelle case degli italiani alla stregua di un oggetto d’arredamento o, meglio, spesso d’arte.

Un viaggio nella storia della radio coincidente con quella del nostro paese; storie di visionari e della loro intraprendenza con cui seppero cogliere nel mezzo i segnali del futuro.

LOCATION

Un Bellissimo Scenario nel Cuore di Rieti

Palazzo Dosi-Delfini si affaccia su piazza Vittorio Emanuele II con lo splendore di un tempo, grazie alla ristrutturazione straordinaria del complesso e al restauro del piano nobile che nel 2008 lo restituì al pieno utilizzo pubblico dopo decenni di abbandono.

La costruzione del palazzo, che inglobò nel corso del XVII secolo l’antica residenza della famiglia Montegambaro acquisita al tempo dai marchesi Vincentini, procedette rilento e si concluse sul finire del XIX secolo. Nella progettazione furono impegnati vari architetti, fra i quali il toscano Lorenzo Angelini, attivo durante la prima metà del Seicento, a cui spettano gli interventi di riassetto strutturale, ed il romano Giacomo Monaldi, autore dell’elegante prospetto. Il piano terreno si sviluppa intorno al portale d’accesso, incorniciato da due solide colonne che sostengono una piccola loggia. Varcato il portale si accede ad un chiostrino di forma ellittica, dal caratteristico acciottolato in pietre di fiume, su cui affacciano le balconate dei due piani dell’edificio.

Una nicchia aperta al centro della balconata del primo piano custodisce la statua bronzea di Santa Barbara patrona di Rieti, realizzata dallo scultore Ernesto Trolli, mentre in asse con questa al piano superiore è inclusa una meridiana. Le cinque finestre del piano nobile sono sovrastate da un timpano a spioventi: sulla finestra centrale s’erge lo stemma della famiglia gentilizia Dosi Delfini, estintasi di recente. Le decorazioni delle sale del Piano Nobile di Palazzo Dosi rappresentano un vero e proprio esempio del gusto decorativo di fine Ottocento e degli inizi del secolo scorso, tipico delle abitazioni private nobiliari.