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BUONA VISITA!
Il Rocchetto di Ruhmkorff
È un tipo di trasformatore utilizzato per produrre impulsi ad alta tensione partendo da una sorgente di corrente continua a bassa tensione.
Guglielmo Marconi lo utilizzò nelle sue ricerche sulle onde radio.
Il Telegrafo a fili
Antesignano di quello senza fili con cui Guglielmo Marconi conquistò la ribalta internazionale
Con l’introduzione dei primi microfoni, cominciò l’era della radiofonia.
WE CW 936 SYSTEM Stazione Sommergibile (1918)
È una stazione completa della fine della
Prima guerra mondiale in dotazione ai
sommergibili. È composta di tutti elementi
originali e si distingue per la sua completezza,
età e grado di conservazione
RADIO A CRISTALLO
Anno di produzione: 1906. Dimensioni (L x P x H): cm 53,5 x 24 x 17,50.
Materiali: legno, metallo. Collezione privata Carlo Pria.
La radio a cristallo o a galena (solfuro di piombo) fu il risultato di una
serie di scoperte effettuate a partire dalla fine dell’Ottocento, che portarono
a un graduale affinamento delle tecniche di ricezione. Intorno
al 1906, i ricercatori scoprirono che alcuni minerali metallici, come i
cristalli di galena, potevano essere usati per ricevere meglio i segnali.
Le prime radio a galena furono utilizzate per la ricezione dei radiosegnali
in codice Morse trasmessi da pionieristici radioamatori con potenti
trasmettitori a scintilla.
STAZIONE RADIO MARCONI GENOVA 4
Anno di produzione: ca. 1928. Dimensioni (L x P x H): cm 87 x 20,5 x
38,5. Materiali: legno, metallo. Collezione privata Carlo Pria.
La Stazione Radio Marconi Genova ha le stesse caratteristiche del
modello che era in dotazione al dirigibile Italia comandato da Umberto
Nobile, che si inabissò il 23 maggio 1928 durante la missione scientifica
per raggiungere il Polo Nord. Il frontale ha un numero elevato
di manopole per regolare le funzionalità e uno sportello che copre e
protegge il frontale.
RADIO STAZIONE VHF IMCA
Ditta produttrice: IMCA Radio (Industria Meccanica del Cartone e Affini), Alessandria. Anno di produzione: 1940-1945.
Dimensioni (L x P x H): cm 60 x 35 x 31. Materiali: legno, metallo. Collezione privata Carlo Pria.
Radio stazione VHF ad uso bellico, posta in un contenitore in legno molto essenziale.
Durante la Seconda guerra mondiale moltissime fabbriche di radio vennero precettate per la produzione di apparati bellici e IMCA fu una di queste.
La IMCA Radio S.p.A. (Industria Meccanica del Cartone e Affini) fu fondata nel 1921 ad Alessandria inizialmente per produrre scatole di cartone
per imballaggi. Solo nel 1936 entrò nel settore elettronico. Passata nel 1960 sotto il controllo della Magneti Marelli, fu incorporata e assorbita
da quest’ultima nel 1967.
Ditta produttrice: IMCA Radio (Industria Meccanica del Cartone e Affini), Alessandria. Anno di produzione: 1940-1945.
Dimensioni (L x P x H): cm 60 x 35 x 31. Materiali: legno, metallo. Collezione privata Carlo Pria.
RADIO STAZIONE VHF IMCA 5
Radio stazione VHF ad uso bellico, posta in un contenitore in legno molto essenziale. Durante la Seconda guerra mondiale moltissime fabbriche
di radio vennero precettate per la produzione di apparati bellici e IMCA fu una di queste.
La IMCA Radio S.p.A. (Industria Meccanica del Cartone e Affini) fu fondata nel 1921 ad Alessandria inizialmente per produrre scatole di cartone
per imballaggi. Solo nel 1936 entrò nel settore elettronico. Passata nel 1960 sotto il controllo della Magneti Marelli, fu incorporata e assorbita
da quest’ultima nel 1967.
Radio Portatile da guerra a tracolla (1918)
Il trasporto di simili apparecchi non era
semplice, considerando le dimensioni ancora
particolarmente ingombranti. Siamo
all’epilogo della guerra, con un attivo di 4 anni
di sperimentazione radio – bellica.
Cupoletta RCA (1935) USA
Produzione americana. Dalla tipica forma a
cupola diffusa in quel periodo, ha la scala
graduata. I differenti tipi di legno ne
sottolineano l’estrema eleganza, pur nelle
sue contenute dimensioni.
Radio Vertumno Radiomarelli (1934) ITA
Fa parte della serie con nomi mitologici
(Vertumno era una divinità etrusca). Il
design è particolarmente articolato e
contiene varie forme, due scale parlanti,
l'alloggiamento dell'altoparlante e altro
ancora. I differenti legni ne completano la
particolarità.
461, CGE (1937 – 1938) ITA
E’ una radio contraddistinta dalla scala
parlante di dimensioni contenute posta
nella parte superiore. La maggior parte
dello spazio è occupato dall’altoparlante. E’
comandata da quattro manopole.
521 A, Philips (1934) NL
Con questo ed altri modelli, Philips
sperimentò la riduzione della dimensione
della radio e ne impostò la più comoda
struttura orizzontale. La scala parlante è
ancora numerica.
Radio a galena FIART (1926) ITA
Radio a galena particolarmente essenziale
prodotta dalla FIART, acronimo di Fabbrica
Italiana Apparecchi Radio Telefonici di Torino
Radio a galena Telefunken (1925) GER
Di forma cilindrica ha il “baffo di gatto”, filo
metallico usato come elettrodo, in basso e la
modulazione sulla parte alta dell’involucro
esterno
Super Neutro Modello N Magnadyne (1928) ITA
Mobile a cassapanca o a cassetta. In alto ha
l’alloggiamento per posizionare l’antenna. E’
comandata da tre manopole. E’ una delle
prime supereterodina apparse sul mercato
italiano.
R2M, SITI DOGLIO (anni ’20) ITA
Mobile in legno con valvole a vista poste nella
parete superiore della cassetta. Prodotto dalla
SITI – Società Industrie Telefoniche Italiane.
Radio Balilla 650, CGE (1937) ITA
Era un popolare tipo di radio italiana, naturale
evoluzione della radio rurale, più preziosa.
Realizzata con materiali non troppo pregiati,
la produzione avveniva completamente in
Italia. Il prezzo era molto accessibile, 430 lire.
Littore, IRRADIO (1934) ITA
Radio molto elegante ed essenziale con scala
parlante non numerica, di dimensioni
contenute rispetto al resto ed appoggiata su
una mascherina in metallo cromato.
Comandata da due manopole, era un modello
abbastanza economico per la sua tipologia:
costava 995 lire.
Radio Rurale, SAVIGLIANO (1936) ITA
Modello iconico del periodo fascista a cui era
affidato il compito della divulgazione massiva
delle linee di Governo. Rientrava nel progetto
RADIO RURALE che coinvolgeva scuole e
comunità. Dopo la guerra, molte sono andate
distrutte o mutilate nei fregi che richiamavano
il passato regime.
Radio Roma, AZIENDE DIVERSE (1939-1940) ITA
L'avvio della produzione della radio Roma ha
coinciso con l’uscita di produzione della radio
Balilla. Non raggiunse i risultati di diffusione
sperati dal regime, nonostante si trattasse di
un ricevitore economico migliore del Balilla,
ma fu prodotto da otto fabbriche diverse e in
più varianti.
444 People’s Set, PHILCO
(1936) GB
Ha scala parlante numerica. Mobile molto
elegante in bakelite nera. È ricercata dai
collezionisti per la sua forma e le sue
caratteristiche. Ne fu fabbricata anche una
versione alimentata a batteria. Curiosità: è
presente nel video RADIO GAGA dei Queens
54, “Stella Rossa”, ZVEZDA
(1954 – 1955) URSS
Dal 2 ° trimestre del 1954, è stata prodotta
nello stabilimento di Kharkov e in quello di
Mosca. I mass media, soprattutto nelle
edizioni di giornali e riviste di quegli anni,
descrissero in modo molto efficace l'aspetto
della radio Zvezda-54 come un'enorme svolta
nel design. La radio Zvezda-54 è una copia
della radio francese SNR Excelsior-52 del 1952.
Legionario 751M, PHILIPS
(1938) FRA
Radio economica perché priva di telaio. Tutti i
componenti elettrici sono sistemati in appositi
alloggiamenti all’interno del mobile in
bachelite stampata di soli 15 cm di spessore.
Così la pubblicità la decantava: "le sue linee, in
questa nostra epoca di semplificazione
architettonica, piaceranno senza dubbio ai
radioamatori invaghiti del modernismo.
DK38, DKE (1938) GER
Un combinato di tecnica, risultato
commerciale ed economia. Con una sola
valvola assolveva alle principali funzioni. Su
espressa indicazione di Goebbels, Ministro
della propaganda, spinse in modo decisivo
l'ascolto radiofonico popolare nella Germania
nazista. Il mobile è compatto, in bakelite e
molto più economico delle popolari italiane.
Superetta XI, CGE (1933) ITA
Radio” a cattedrale” dalle eleganti e sinuose
decorazioni, presenta una accurata
lavorazione del legno. Ha scala parlante
numerica ed è comandata da 3 manopole. Il
numero XI si riferisce all’anno del regime
fascista.
Piccolo Amico M, SAFAR (1933) ITA
E' una radio particolarmente elegante, molto
simmetrica. I decori sul frontale
dell'altoparlante, impiallacciati al pari del
mobile, il frontale della minuscola scala
parlante e le manopole costituiscono
elementi di grande valore estetico.
Rivelatore, IRRADIO
(1934-1935) ITA
La particolarità di questa radio sta nell'aver
sfidato i comuni canoni di alloggiamento:
nella sua verticalità redistribuisce gli
elementi ponendo la scala parlante ed i
comandi nella parte superiore e relegando,
in quella inferiore, l'altoparlante.
534, UCOA (1937) ARG
Radio Argentina. Il design, con disposizione
verticale, è contaminato dalle industrie USA
(RCA). Particolarità: manopole in legno, scala
parlante circolare con il mondo al centro e
cornice in metallo della valvola, l’ occhio
magico è a forma di occhio umano.
91, SAVIGLIANO
(1936-1937) ITA
Radio antesignana della forma “orizzontale”
con angoli arrotondati e linee avvolgenti, è
sollevata su piedini e caratterizzata da una
scala parlante a semicerchio con manopole
affusolate e design ricercato.
Le radio Savigliano rappresentarono in
quanto a tecnologia, materiali e stile dei validi
competitori nel mercato internazionale.
830A, PHILIPS (1932) NL
Il mobile è in arborite (o philite), la scala
parlante è posta al centro sopra lo stemma
Philips ed è numerica. Per questo modello è
stato coniato un nomignolo, uso invalso della
casa, che si rifà al caratteristico ornamento
frontale, a protezione dell'altoparlante: coda
di pavone
Coribante, RADIOMARELLI
(1931) ITA
Coribante, nome preso a prestito da divinità
anatolica, fa parte del set di apparecchi
"mitologici" della Radiomarelli. È impreziosita
da inserti in bachelite.
41 C.A./M, ALLOCCHIO
BACCHINI (1932-33) ITA
L’industria Allocchio Bacchini si distinse per il
carattere asciutto e essenziale delle sue radio.
In questo modello, la scala parlante,
rigorosamente numerica, con la sua forma di
mezzaluna, interrompe lo sviluppo verticale
delle forme. La preziosa tela damascata ne
ingentilisce l’aspetto.
TARGELIO
Ditta produttrice: Radiomarelli, Sesto S. Giovanni, Milano.
Anno di produzione: 1934. Dimensioni (L x P x H): cm 42 x 25 (con
valvole cm 27) x 38. Materiali: legni di vario tipo, tessuto. Collezione
privata Carlo Pria.
665 D, PHILIPS (1938) ITA
Mobile con variegate impiallacciature e
intarsi. Ha scala parlante con nomi delle
stazioni ed una pulsantiera per preselezioni
composta da otto elementi. Il marchio
Philips è in metallo e posto in basso al centro
della scala parlante. E’ pubblicizzato da un
bellissimo manifesto del Natale 1939.
528 A, PHILIPS (1935-1936)
Radio in legno a sviluppo verticale. Un
intarsio in legno ad andamento curviforme,
posto al centro del frontale, incornicia la tela
dell’altoparlante. Simmetriche sono anche le
due scale e le manopole per la
sintonizzazione poste in basso.
Televisore ALGOL 12”,
BRIONVEGA (1964) ITA
Nel 1964 l’architetto Marco Zanuso e Richard
Sapper firmano il TV Algol 11, realizzato con
materiale plastico colorato (ABS) e con
l’utilizzo dei transistor. La sua forma
permette la visione anche quando
l’apparecchio è posato a terra. Zanuso lo ha
paragonato ad un cagnolino che guarda in
su il suo padrone.
TS 502, “radio cubo”,
BRIONVEGA (1964) ITA
È stato ideato dall’architetto Marco Zanuso
con Richard Sapper. E' il più iconico tra tutti i
prodotti del design italiano e da oltre 50 anni
aggiorna la sua tecnologia all'interno di uno
stesso involucro. Le due parti, tenute da una
cerniera, hanno possibilità di ruotare fino a
180 gradi conferendogli una dimensione ed
un utilizzo del tutto particolare.
rr226, BRIONVEGA
(1965 - 2024) ITA
Versione attuale del classico radiofonografo
dei fratelli Castiglioni denominato rr126,
articola i suoi volumi con le configurazioni
che i due diffusori acustici possono
assumere. La disposizione della pulsantiera,
dei comandi e le casse gli attribuiscono un
aspetto antropomorfo. Curiosità: David
Bowie ne conservava in casa una versione
molto speciale.
TS 502, TS 505,
TS 522D +S 50
Nasce con la TS502 la proficua collaborazione
tra Brionvega, l’architetto Marco Zanuso e
Richard Sapper. Viene realizzata una radio
innovativa, costituita da due scocche cubiche
dalle forme arrotondate, dimensioni
compatte e colori vivaci. Alla prima serie del
1964 ne segue una seconda nel 1966 e una
nel 1978. Nel 2007 è stata realizzata una
rivisitazione con il nome TS522 e, in occasione
del suo 50° anniversario, è stata ne è stata
messa in produzione una digitale.
Fido RD150 con borsetta verde
(1954 – 1956) ITA
L’apparecchio era dotato di Onde Medie e
Onde Corte. Venne commercializzato in
svariate versioni e colori. Le manopole del
volume e della sintonia sono semi-incassate
sul frontale e il selettore delle gamme di
ricezione è posto lateralmente..
Modelli 303 – 347 – 563 –
573 in vari colori
PHONOLA (1939 – 1946)
Con il modello 303 i fratelli Castiglioni e Luigi
Caccia Dominioni iniziano la ricerca formale
e tecnica che si evolverà nei modelli
seguenti. La bachelite, materiale duttile e
plasmabile permise la realizzazione di forme
inusuali per l’epoca e un’ampia gamma di
colorazioni che li resero unici.
737 Tipo 36, BUGATTI
(1937) FRA
La radio era prodotta da Bugatti, oggi, noto
marchio automobilistico. La radio, destinata
ad una clientela ricercata, si distingue per la
ricercatezza delle forme, che richiamano le
linee stilistiche del marchio, nonché per la
funzionalità.
Sirenetta, 222 SIARE
CROSLEY (1937 – 1938)
ITA
Ha una scala parlante numerica la cui
inconfondibile estetica contraddistingue
l'industria costruttrice. La sua particolare
forma con angoli arrotondati, che si imposta
su una solida base, è ricercata e insolita per
l'epoca.
BI 592 A, PHILIPS
(1940 - 1951)
Mobile dalle linee essenziali ha come
caratteristica l’ampia tela dell’altoparlante
con raffinati inserti di passamaneria. I
dispositivi di comando sono alloggiati sul
fianco. Di particolare interesse la scala
parlante trasparente posizionata nella parte
superiore
IR 500, IRRADIO
(1946 – 1948)
Per questa radio portatile venne utilizzato lo
chassis della SAFAR 527, ma con una
disposizione orizzontale. È realizzata con
materiali diversi: cartone, metallo, legno,
carta, plastica e vetro e in vari colori. Fu
disegnata da Von O.F. Henrich.
1531 Marconi LA VOCE
DEL PADRONE (1942)
Apparecchio con una sola manopola su un
frontale dove la tela costituisce la cornice per
una scala parlante di dimensione contenuta.
A parte il frontale, perimetrato in bakelite, la
restante parte della radio è senza mobile con
solo una copertura metallica.
Neosinto PHONOLA
(1939 – 1940) ITA
Radio in legno massello dalle linee eleganti e
di pregiata fattura. Particolare è la circolare
scala parlante situata nella parete superiore.
È stata riprodotta dall’artista Nino Nanni
all’interno di un catalogo.
CL 503 IRRADIO
CL 503 IRRADIO
(1939 – 1940) ITA
Apparecchio che si connota per la sua scala
parlante posta nella parete superiore e
inclinabile fino a 45 gradi per una migliore
visione. E’ comandata da due manopole.
L’altoparlante è protetto da un frontale a
persiana a lamelle orizzontali.
308 U Talisman TESLA
(1953 – 1958) CZE
Mobile in bakelite dalle forme arrotondate e
organiche. E' denominato "a goccia" o
"serbatoio di motorino”. Si diffuse molto
nelle regioni dell'Est per la sua economicità.
Il suo progetto è stato stato concepito alla
fine degli anni Trenta, ma ha visto la luce
solamente negli anni Cinquanta.
8A05 RADIOMARELLI
(1941 – 1942) ITA
Mobile in legno chiaro, con consolle a 45
gradi. La mascherina e i display sono in
bakelite. La versione esposta con
l'altoparlante protetto da persianine è la più
rara.
IF 51 Nicoletta IMCA
(1948) ITA
Radio in legno e frontale in radica a due
colori. Il display a specchio e circolare ne
costituisce la principale caratteristica. Tutte le
manopole sono rigorosamente griffate. Il
modello "Nicoletta" prende il nome dalla
erede del patron di IMCA radio, Italo Filippa.
G144 Radiofonografo
GELOSO
(1954 – 1956) ITA
Apparecchio in legno di grandi dimensioni
che contiene anche il giradischi. Il suo mobile
alloggia comodamente, al proprio interno, la
parte elettromeccanica. Il dispositivo di
protezione dell'altoparlante è in metallo.
Fido 9U65F, con valigetta,
RADIOMARELLI (1946-1948) ITA
Il modello 9U65F è dotato di scala parlante
quadrata e di valigetta marrone. La radio è in
bakelite, con angoli arrotondati e due
manopole bianche poste ai lati.
Fido RD76V a Pile
RADIOMARELLI (1939) ITA
Appartenente alla grande famiglia FIDO, è
rivestito in stoffa e veniva prodotto in vari
colori. La sua particolarità sta nella portabilità
funzionando con batterie.
Fido RD76, in pelle,
RADIOMARELLI (1939 - 1940)
Versione con rivestimento in pelle del
capostipite RD76
Fido RD133 Fisarmonica
RADIOMARELLI (1953) ITA
E’ stato prodotto in vari colori. La sua
principale caratteristica è la forma a
fisarmonica rovesciata, con la scala parlante
sul piano e i comandi e l’altoparlante in
verticale.
Fido RD76 RADIOMARELLI
(1939 - 1940) ITA
Ha dato in via alla linea Fido. Mobile in
bakelite marmorizzata lucida, orizzontale,
dalle dimensioni ridotte per l’epoca.
Funzionava con alimentatore esterno. La
scala parlante è verticale.
RD191 Domus RADIOMARELLI
(1957 – 1958) ITA
La radio, disegnata dall’architetto Pierluigi
Spadolini, ha un linguaggio estetico che la
avvicina agli elettrodomestici con manopole
poste tra le due scocche.
Fido RD190 RADIOMARELLI
(1958) ITA
Modello in plastica di vari colori. La maggior
parte del frontale è occupata
dall’altoparlante. E’ comandato da due
manopole laterali poste in alto.
Fido RD150 con borsetta verde
(1954 – 1956) ITA
L’apparecchio era dotato di Onde Medie e
Onde Corte. Venne commercializzato in
svariate versioni e colori. Le manopole del
volume e della sintonia sono semi-incassate
sul frontale e il selettore delle gamme di
ricezione è posto lateralmente..
SARTORIA “Graziella”
FIDO RD 135,
RADIOMARELLI (1953) ITA
Appartiene alle cosiddette radio “da
comodino” della serie Fido. Il mobile è in
bakelite e la funzionalità è regolata da due
manopole poste in alto ai lati della scala
parlante. L’altoparlante è celato dietro una
griglia in plastica che occupa la parte frontale.
930A, “il formaggino”,
PHILIPS (1931 – 1932) ITA
Radio “a cattedrale” o “a cupola”, in legno,
ha forma verticale allungata a cuspide. Al
centro del frontale trova posto un
altoparlante a spillo con tela circolare
sormontata da inserti che riproducono il
logo della casa costruttrice.
557, “Rischiatutto”,
ALLOCCHIO BACCHINI
RADIALBA (1956 – 1957)
ITA
Mobile in legno e frontale in metallo
stampato. Derivante nell'estetica dalla radio
francese SNR Excelsior 52, pertanto, simile
alla Zvezda 54 di produzione sovietica. Il
modello in esposizione riporta sulla scala
parlante la posizione della sintonizzazione
alla trasmissione Rischiatutto.
577, PHONOLA (1946) ITA
Già dal 1940 si sviluppò un mercato delle
radio di piccole dimensioni. Dopo la Guerra,
la Phonola mise in produzione il modello
simile al Supergioiello che l’architetto Piero
Bottoni disegnerà due anni più tardi.
L’apparecchio, tra i più piccoli della
categoria, ha ben 4 gamme d'onda.
M818, DAMAITER (1955)
ITA
Mobile in legno a sviluppo orizzontale con
maschera in plastica in cui trovano posto la
scala parlante e l’altoparlante per tutta la
sua larghezza, e tre grandi manopole in
plastica bianca. Il suo aspetto rimanda
all’immagine simbolica della radio.
Model One BT, TIVOLI
(2004) USA
Radio dalle linee essenziali, con cabinet in
legno fatto a mano, è apprezzata per la
qualità del suono. La sintonizzazione è
regolata con manopole di grandezze
proporzionali disposte al lato
dell’altoparlante e presenta una tecnologia
avanzata.
RR3405, “Botticella”,
DUCATI (1942) ITA
Radiofonografo con impiallacciatura in pero di
Sardegna, dalla forma cilindrica a sezione
ellittica a cui deve il suo nome. Insieme al
modello 3404, detta “Paniere” e al 4401 nota
come “Papale”, è espressione dell’estetica e
dello stile che la Ducati svilupperà nella
successiva produzione automobilistica.
Microfono ad acqua, ISTITUTO SUPERIORE DELLE POSTE E DEI TELEGRAFI (1907) ITA
Il microfono idraulico o "a vena liquida" del fisico Quirino Majorana fu uno dei primi
utilizzati in telefonia senza fili. Questo tipo di microfono, costruito su indicazione del Prof.
Majorana, è stato utilizzato per la prima volta a Roma tra la sede dell'Istituto Superiore
delle Poste e dei Telegrafi e la stazione radio di Monte Mario (distanza 5 km).
Microfono a condensatore tubolare,
TELEFUNKEN (1930) ITA
Dal 1928 fino a oltre la Seconda guerra mondiale, il dispositivo è rimasto praticamente invariato ed è diventato lo
standard per gli studi e le aziende di broadcasting in Germania e in molti altri paesi europei.Microfono a carboni
Microfono a carbone (1920) ITA
Il microfono a carbone sfrutta la variazione di resistività di granuli di carbone sottoposti a compressione meccanica dalla sottile
membrana che chiude la capsula che li contiene. Economico da costruire, poteva tuttavia coprire un campo di frequenza molto
limitato.
Microfono elettrodinamico a nastro,
RCF (1950)
Usa un nastro sottile e, a volte, ondulato sospeso in un campo magnetico. Il nastro è collegato all'uscita audio del microfono da un
circuito elettrico cosicché le sue vibrazioni nel campo magnetico possano generare un segnale elettrico.
Microfono a carbone, MARCONI (1925)
La popolarità di questo microfono è dovuta anche alla particolare sospensione della capsula attraverso molle tese.
Headphone Radio, HONEYBELL (1975) JPN
Radio-cuffia a semiconduttori
supereterodina
ANONIMO AUTOCOSTRUITO (1928) ITA
Radio autocostruita con alimentazione
elettrica e involucro in metallo
1928, PHILIPS (1928)NL
Altoparlante anche detto “altisonante a
piatto da barbiere”, disegnato dall’architetto
Louis Kalff. E’ composto da due dischi di
Philite montati concentricamente e
poggianti su di un basamento in ghisa. Sul
retro stampato in rilievo è presente il
marchio del produttore.
Antenna circolare, AZIENDE DIVERSE ITA
tipologia di antenna diffusa sul finire degli
anni Venti con struttura in legno e filo di
metallo conduttore (rame o bronzo
fosforoso) anche nella variante “a losanga” o
“a quadro”.
R2 mod. B, MAGNAVOX Co. (1922) ITA
Altoparlante anche detto “altisonante a collo
di cigno". Il suo utilizzo permetteva un
ascolto collettivo. Ha forme che derivano da
dagli altoparlanti utilizzati per i grammofoni.
105, MARCONI PHONE (1927) UK
altoparlante magnetico anche detto
“altisonante a spillo”. È in legno, con cassa
poligonale e griglia in metallo traforato a
motivi geometrici.
103 Loudspeaker, RCA (1928) USA
Altoparlante anche detto “altisonante a
spillo” con decorazione ad arazzo e cornice in
legno. Era associato al ricevitore
supereterodina RCA Radiola 60.